Le colline del Prosecco

Le colline del Prosecco, situate nel nord-est d’Italia tra le province di Treviso e Venezia, sono un gioiello paesaggistico e culturale, nonché un territorio di grande importanza enologica. Nel 2019, questo incantevole paesaggio è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, premiando un ambiente unico fatto di vigneti terrazzati, borghi storici e una tradizione secolare legata alla produzione del famoso Prosecco, uno dei vini più amati al mondo.

Un paesaggio modellato dalla natura e dall’uomo

Le colline del Prosecco si estendono tra Conegliano e Valdobbiadene, coprendo un’area caratterizzata da un susseguirsi di dolci colline, valli e piccoli borghi. Questo paesaggio pittoresco non è solo il frutto delle forze della natura, ma anche del lavoro dell’uomo, che nei secoli ha saputo valorizzare questo territorio per la coltivazione della vite. I vigneti sono disposti su terrazzamenti, chiamati ciglioni, che seguono l’andamento naturale delle colline e permettono una coltivazione sostenibile anche su terreni ripidi.

Questo paesaggio agricolo è il risultato di secoli di tradizione vitivinicola, che risale almeno al Medioevo. Qui, le condizioni climatiche sono ideali per la coltivazione delle uve Glera, da cui nasce il Prosecco. I pendii ripidi e ben esposti al sole, insieme alla presenza di venti che asciugano rapidamente l’umidità, creano un microclima perfetto per ottenere un vino frizzante e aromatico.

La tradizione vitivinicola

Il Prosecco è un vino bianco prodotto principalmente con l’uva Glera, un vitigno autoctono della regione. La produzione di Prosecco è regolata da norme rigorose che garantiscono la qualità del vino e il rispetto delle tradizioni. Ci sono due denominazioni principali: Prosecco DOC e Prosecco Superiore DOCG, con quest’ultimo proveniente esclusivamente dalle colline tra Conegliano e Valdobbiadene. La differenza tra queste due denominazioni risiede nella qualità delle uve, nelle tecniche di produzione e nella zona di provenienza.

Il metodo di produzione del Prosecco è chiamato “metodo Charmat”, in cui la seconda fermentazione avviene in grandi serbatoi di acciaio inox, noti come autoclavi, piuttosto che in bottiglia come avviene per lo Champagne. Questo metodo permette di preservare gli aromi freschi e fruttati del vino, che sono il tratto distintivo del Prosecco. Il risultato è un vino leggero, vivace e dal gusto fruttato, spesso con note di mela, pera e fiori bianchi, perfetto per un brindisi o come aperitivo.

Conegliano e Valdobbiadene: due centri nevralgici

Le due città di Conegliano e Valdobbiadene rappresentano il cuore pulsante di questa regione vinicola. Conegliano è conosciuta per la sua storica Scuola Enologica, la più antica d’Italia, fondata nel 1876, che ha contribuito a sviluppare le tecniche moderne di produzione del vino. Qui è possibile visitare il Museo del Prosecco, che racconta la storia e l’evoluzione di questo vino attraverso i secoli.

Valdobbiadene, d’altro canto, è il centro della produzione del Prosecco Superiore DOCG. Ogni anno, in primavera, la città ospita la Primavera del Prosecco, una serie di eventi enogastronomici che celebrano la cultura locale e offrono ai visitatori la possibilità di degustare i migliori vini della regione direttamente nei luoghi di produzione.

Una strada del vino tra vigneti e borghi

La Strada del Prosecco, una delle più antiche vie del vino in Italia, attraversa queste colline e offre un percorso suggestivo tra vigneti, cantine e borghi storici. Lungo il tragitto, si possono scoprire piccoli paesi come Follina, con la sua antica abbazia cistercense, e Cison di Valmarino, uno dei borghi più belli d’Italia. Ogni angolo di questo territorio racconta una storia legata alla terra, al vino e alle tradizioni.

Durante il viaggio lungo la Strada del Prosecco, è possibile visitare numerose cantine, alcune delle quali a conduzione familiare da generazioni. E’ proprio una di queste dove noi siamo soliti fermarci:  Val de Cune

Queste aziende offrono visite guidate e degustazioni, permettendo ai visitatori di conoscere da vicino le tecniche di produzione del vino e di apprezzare le diverse sfumature del Prosecco.

Un’esperienza enogastronomica completa

Oltre al vino, la regione del Prosecco è rinomata anche per la sua ricca tradizione gastronomica. I ristoranti e le osterie locali offrono piatti tipici della cucina veneta, come i bigoli in salsa, la soppressa e il baccalà alla vicentina, che si sposano perfettamente con un calice di Prosecco. Le colline del Prosecco non sono solo una meta per gli amanti del vino, ma anche per chi cerca un’esperienza enogastronomica completa.

La zona e’ piena di ristoranti ed agriturismo dove potere consumare un pasto tra i vigneti: noi di solito andiamo alla Trattoria alla  Cima,  all’agriturismo Vedova  o alla  più rinomata Locanda Sandi ; prezzi ragionevoli e cucina di qualità. Consiglio di prenotare per evitare di non poter mangiare.

Un patrimonio da preservare

Il riconoscimento delle colline del Prosecco come Patrimonio dell’Umanità è un importante passo per la salvaguardia di questo territorio unico. Le autorità locali e i produttori di vino lavorano insieme per garantire una gestione sostenibile del paesaggio, promuovendo pratiche agricole rispettose dell’ambiente e tutelando le tradizioni che hanno reso celebre questa regione nel mondo.

Le colline del Prosecco rappresentano un perfetto connubio tra natura, cultura e tradizione vitivinicola, offrendo ai visitatori un’esperienza indimenticabile in uno dei luoghi più affascinanti d’Italia.

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